Quello del dissesto idrogeologico è un problema che rappresenta una sfida di policy cui le autorità pubbliche non possono più sottrarsi. La pensa così anche l’Unione Europea. Infatti, guardando alla geomorfologia del territorio coperto dal programma e sentita la voce delle Regioni che hanno affrontato molteplici gravi danni alle loro coste, questo focus è stato preso in considerazione in maniera significativa dal programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia, la cui call per il 2016 è in via di pubblicazione.
Infatti, il programma prevede 4 assi di intervento:
– Blue Innovation
– Safety and resilience
– Environment and cultural Heritage
– Maritime transport
Nell’ambito dell’Asse II, Safety and Resilience, sono previsti come esempi di azioni possibili che verranno finanziate, interventi che contribuiscano all’obiettivo di migliorare la lotta al cambiamento climatico e la pianificazione di misure che affrontino problemi specifici, nonché all’obiettivo di accrescere la salvaguardia dell’area di cooperazione del programma da disastri naturali o ricollegabili all’azione umana.
Il programma copre un territorio di 25 province italiane (dalle regioni Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Molise) e 8 countries dalla Croazia. La dotazione finanziaria complessiva di Italia-Croazia sino al 2020 è pari a 236.890.849 €. Analogamente al meccanismo in uso per i principali programmi europei di cooperazione, il co-finanziamento sarà all’85% dei costi, con la possibilità per gli enti pubblici di reperire il restante 15% attraverso un finanziamento nazionale (per l’Italia, è preposto a ciò il fondo rotativo del CIPE).