di Stefano Novelli

Compensare direttamente in F24 i costi sostenuti per ricerca e sviluppo, design, ideazione estetica e innovazione tecnologica? E’ possibile grazie al Credito di imposta per le attività di Ricerca e Sviluppo, una misura da tempo centrale nel panorama delle agevolazioni fiscali alle imprese e recentemente riformata dal legislatore nella legge di Bilancio 2020.  Un rinnovato e complesso incentivo, cumulabile con altre misure.

Il Credito di imposta Ricerca e Sviluppo | Che cos’è

Il credito di imposta per le attività di Ricerca & Sviluppo è una misura agevolativa prevista dalla Legge di Stabilità 2015, finalizzata ad incentivare le imprese che effettuano investimenti in progetti di Ricerca & Sviluppo.

Con la legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020), il legislatore è nuovamente intervenuto sulla materia chiudendo anticipatamente il Bonus Ricerca 2015-2020 e apportando numerose e significative modifiche con ambito applicativo temporale limitato, per la generalità delle imprese, al periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2019 (esercizio 2020).

Il Credito di imposta Ricerca e Sviluppo | Le novità

Il nuovo credito d’imposta si caratterizza per l’estensione dell’incentivo ad altre attività innovative diverse dalla R&S (innovazione tecnologica e design ed ideazione estetica). Inoltre si modifica la modalità di quantificazione del credito e dell’individuazione delle spese ammissibili. La riforma ha segnato l’evoluzione da un metodo di calcolo c.d. incrementale, che agevolava la spesa differenziale in investimenti ammissibili rispetto alla spesa media del triennio 2012-2014, ad un metodo c.d. volumetrico, che premia le spese rientranti nelle nuove categorie di investimenti ammissibili in valore assoluto, a nulla rilevando gli investimenti effettuati dall’impresa nel passato. Con la Legge di Bilancio 2020, inoltre, non ci sarà più il contributo differenziato del 50% o del 25% a seconda delle voci ammissibili, ma sono state introdotte nuove percentuali che variano dal 6% al 12% a seconda delle voci di spesa e tipologia di attività.

Il Credito di imposta Ricerca e Sviluppo | Come si determina

Il credito di imposta è così determinato:

  • è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione, subordinatamente all’avvenuto adempimento degli obblighi di certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti aziendale;
  • deve essere certificato dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti aziendale che attesta l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile predisposta dall’azienda. Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, la certificazione è rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale dei conti, iscritti nella sezione A del registro di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39.

La norma concede alle imprese che non sono tenute alla revisione legale dei conti, un contributo sotto forma di credito di imposta di importo pari alle spese sostenute e documentate per l’attività di certificazione contabile entro il limite massimo di euro 5.000 per ciascun periodo di imposta per il quale si intende fruire dell’agevolazione.

  • non può formare oggetto di cessione o trasferimento neanche all’interno del consolidato fiscale.
  • non concorre alla formazione del reddito d’impresa né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.
  • deve essere indicato nel mod. UNICO relativo al periodo di imposta nel quale sono state sostenute le spese agevolabili;

Al solo fine di consentire al Ministero dello sviluppo economico di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative le imprese che si avvalgono di tali misure effettuano una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico. Con apposito decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico saranno stabiliti il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione.

Intraprendere la scelta di usufruire del credito di imposta è un’opzione strategica per le imprese che spendono in ricerca e innovazione. L’azienda deve conoscere la norma e operare un adeguato vaglio tecnico con il supporto del consulente. Scarica qui gratuitamente la nostra scheda sintesi della misura per approfondirne l’analisi: Scheda Sintesi Credito Imposta R_S_2020.

Se questo articolo ti ha interessato, leggi anche questo approfondimento del magazine di Net 4 PartnersPerchè è strategico il Patent Box