Spese di sviluppo software a credito di imposta ricerca e sviluppo, arriva la risoluzione dell’Agenzia dell’Entrate che sancisce un limite all’applicabilità dell’agevolazione del credito di imposta per la Ricerca e Sviluppo alle spese di sviluppo software.

Interpellata, l’Agenzia delle Entrate ha infatti chiarito nella Risoluzione n.4o/E che “le attività qualificabili come ricerca e
sviluppo sono quelle relative ai progetti intrapresi da tali soggetti per il superamento di una o più incertezze scientifiche o tecnologiche – la cui soluzione non sarebbe possibile sulla base dello stato dell’arte del settore di riferimento e cioè applicando le tecniche o le conoscenze già note e
disponibili in un determinato comparto scientifico o tecnologico – con la finalità di pervenire alla realizzazione di nuovi prodotti (beni o servizi) o processi o al miglioramento sostanziale di prodotti o processi già esistenti“.

Il campo dell’applicazione del credito di imposta per la ricerca e sviluppo si restringe, dunque, a quel ventaglio di spese in grado di comportare un’innovazione tangibile, e concreta, nelle conoscenze e nei mercati. Una misura, quella del credito di imposta per la ricerca e sviluppo, che verrà probabilmente estesa fino al 2023.

Scarica qui la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate: Risoluzione+n.+40+del+2+aprile+2019