Innovazione ed efficienza nella Pubblica Amministrazione, datacenter, erogazione dei servizi in cloud. Siamo soggetti ogni giorno a molteplici richiami che ci conducono a immaginare un futuro suggestivo in cui un’interazione “leggera” tra cittadino, Pubbliche Amministrazioni e imprese sia alla portata quotidiana di ciascuno di noi.
Un futuro che già è realtà, nel progetto Open City Platform, finanziato nell’ambito del bando “Smart Cities and Communities e Social Innovation” del MIUR (D.D 391/Ric del 5 luglio 2012) . Ospitiamo qui il project manager di OCP, il dottor Mirco Mazzucato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Lead Partner di progetto, per raccontarci questa affascinante avventura iniziata ormai 4 anni fa.
Dottor Mazzucato, ci può spiegare i risultati ottenuti dal progetto Open City Platform?
Il progetto Open City Platform – OCP è in condizione di offrire oggi in Italia una piattaforma cloud aperta innovativa, ottenuta dalla selezione ed integrazione delle migliori componenti open source leader di mercato a livello mondiale, che può essere facilmente installata e sperimentata nei data center di riferimento delle PA. E’ il risultato di più di due anni d’intensa attività di ricerca e sviluppo che ha coinvolto varie organizzazioni di ricerca ed imprese nazionali grandi e piccole e contiene già molti dei servizi che AgID considera prioritari per l’attuazione dell’Agenda Digitale nazionale ( SPID, PagoPA, OpenData, ANPR, Fatturazione Elettronica..). Inoltre le PMI del progetto stanno trasferendo sulla piattaforma molti dei servizi applicativi utilizzati dalle PA in modalità “as a service” e quindi facilmente attivabili e configurabili per nuovi utenti. L’obiettivo di OCP in quest’ultimo anno è quello di dimostrare con delle sperimentazioni concrete che coinvolgono direttamente le tre regioni di riferimento (Emilia Romagna, Marche e Toscana) come la piattaforma OCP possa effettivamente aumentare enormemente l’efficienza di utilizzo delle risorse dei data center delle Pubbliche Amministrazioni e diminuire sensibilmente i tempi ed i costi necessari per l’attivazione e la gestione dei nuovi servizi digitali per cittadini ed imprese.
Dunque, una piattaforma “aperta”..
Sì. Sfruttando gli sviluppi fatti dalle migliaia di sviluppatori delle community open source a livello mondiale e gli sforzi pionieristici dei progetti PON PRISMA, Marche Cloud e INFN Cloud, la piattaforma che OCP rende disponibile oggi può competere con le soluzioni proprietarie più diffuse a livello mondiale. Permette alle PA di disporre finalmente di una solida base open source (IaaS, PaaS e SaaS), libera da componenti proprietarie e dal lock in che ne deriva, che può essere installata ovunque in meno di due giorni con tool automatici per fornire l’elasticità, la flessibilità e la robustezza necessaria per sostenere l’attivazione dei nuovi servizi richiesti per l’attuazione delle Agende Digitali nazionale, regionali e metropolitane. La presenza di importanti grandi aziende nazionali come Almaviva, Maggioli e Reply all’interno del partenariato garantisce la sostenibilità e l’evoluzione della piattaforma nel tempo, mentre le numerose PMI del progetto consentono di poter offrire già di molti servizi utili per le PA in modalità cloud.
Quali sono i principali benefici per le Pubbliche Amministrazioni che la piattaforma OCP rende possibili?
Oltre alle funzionalità tipiche che hanno fatto del cloud un riferimento mondiale per tutte le attività IT, l’essere costituita da componenti open source garantisce alle PA la massima trasparenza sui prodotti utilizzati, evita il lock-in iniziale su un singolo venditore, consente l’utilizzo di una pluralità di fornitori con conseguente controllo dei costi di gestione e di aggiornamento ed ha la caratteristica unica di poter abilitare a livello nazionale la costruzione di un’infrastruttura federata che permette la condivisione dei dati e servizi disponibili in domini amministrativi diversi e la possibilità di sfruttamento di piattaforme cloud eterogenee, anche proprietarie, in caso di necessità.
Può illustrarci le caratteristiche della piattaforma OCP per quel che concerne la sicurezza nella circolazione dei dati e delle informazioni?
Il framework di sicurezza aperto di OCP è molto innovativo e integra lo stato dell’arte di quanto è disponibile a livello mondiale per questo settore, in termini di software open source, con alcune nuove componenti innovative sviluppate dal progetto che mettono a frutto e a fattor comune le migliori esperienze precedenti fatte dai partner del progetto ed in particolare quella dell’INFN nello sviluppo decennale dei servizi di sicurezza dell’infrastruttura Grid europea per il mondo scientifico o dei partner privati nello sviluppo di altri importanti sistemi di sicurezza nazionali. Il framework di sicurezza di OCP permette oggi alle PA di avviare la costruzione un’infrastruttura federata completamente compatibile con le specifiche SPID. Utilizza come protocolli autorizzativi gli standard de jure o de facto oggi più in uso a livello mondiale in modo da permettere un accesso controllato e sicuro a dati e servizi ospitati in domini amministrativi diversi con i corretti e sofisticati livelli autorizzativi richiesti dalla privacy e dal riconoscimento dei ruoli esercitati. Permette di delegare ad un servizio in modo sicuro e controllato alcune credenziali di sicurezza dell’utente per consentire a questo di agire a suo nome e contattare altri servizi, entro i limiti della delega ricevuta, e quindi di poter attivare concretamente quella composizione dei servizi prevista dall’Agenda Digitale di cui molto si parla nei convegni sulla PA, ma che si stenta molto a vedere in pratica.
A nostra conoscenza non esiste nessun altro framework di sicurezza aperto che oggi offra alle PA nazionali delle funzionalità così complete ed evolute come quelle che oggi offre OCP.
Dunque, la piattaforma di OCP rappresenta un avamposto di eccellenza nel panorama del Cloud?
Senza dubbio. Utilizzata come sistema di gestione unificato delle risorse hardware di un Data Center della PA, fa di questo una moderna ed efficiente “private cloud”, tra le più avanzate del mondo, capace di sostenere in modo efficace il ruolo di Hub da parte di una PA nell’attivazione e la gestione di nuovi servizi per altre PA, cittadini ed imprese e il riuso dei servizi sviluppati da una PA da parte di altre in modo nativamente digitale. Garantisce inoltre un’efficace ed economica gestione delle risorse hardware e del manpower dei data center e, grazie ai servizi della PaaS, rende disponibili procedure automatiche per l’attivazione e il successivo controllo e gestione di nuovi servizi, oltre allo scaling automatico delle risorse disponibili per un servizio secondo l’intensità dell’uso corrente. Offre inoltre la possibilità di attivare la cooperazione tra servizi e i tool per abilitare la collaborazione con altri data center per garantire la business continuity e il disaster recovery, oltre che la possibilità di sfruttare piattaforme cloud eterogenee esterne, anche commerciali, in caso di saturazione delle risorse disponibili.
A che punto siamo per l’utilizzo pratico della piattaforma OCP da parte delle PA?
La piattaforma di OCP oggi è installata in vari testbed regionali (Regione Emilia Romagna, Marche e Toscana) dove si sta avviando la sperimentazione per l’erogazione di servizi infrastrutturali e applicativi in modalità cloud.
E per il futuro? Quali sviluppi considera plausibili?
Il primo passo sarà quello di completare con le PA di riferimento una sperimentazione estesa sull’effettiva disponibilità di tutte le funzionalità di una cloud privata molto sofisticata competitiva con le offerte commerciali e private che si possono trovare a livello mondiale e verificare, anche con aggiustementi, che questo soddisfi pienamente i loro bisogni.
Il secondo passo sarà quello di fare il salto in avanti che nessuno ha ancora fatto e cioè di dimostrare come la piattaforma di OCP possa fornire una base per costruire a livello nazionale un primo prototipo d’infrastruttura cloud federata per le PA, basata su soluzioni eterogenee, in cui gli utenti: Amministratori delle PA, Cittadini ed Imprese possano condividere in modo trasparente tutti i dati e i servizi che i domini autorizzativi di PA diverse rendono disponibili; tutto ciò con la garanzia che in ogni passaggio siano assicurati i corretti e sofisticati livelli autorizzativi richiesti dalla necessità di garantire la massima sicurezza e il riconoscimento dei ruoli esercitati nel soddisfacimento delle richieste.
Per raggiungere questo obiettivo OCP sta progettando nell’ultimo anno di dare il via ad azioni mirate ad offrire alle numerose PA che hanno espresso un interesse per le soluzioni aperte, come quelle di OCP, delle occasioni d’incontro e dei riferimenti organizzativi per potersi confrontare a livello tecnico liberamente e senza condizionamenti tra loro, con gli enti di ricerca nazionali, le università ed in particolare con le collaborazioni che sono risultate vincitrici dei progetti nazionali di ricerca e sviluppo del MIUR sulle Smart Cities, come PRISMA e OCP, in modo da poter valutare liberamente le migliori soluzioni disponibili e adottare le tecnologie più promettenti e più convenienti per loro. In Italia le PA e gli Enti di Ricerca e Università in questi ultimi anni hanno realizzato molti prodotti aperti, ma il loro riuso è frenato dalla complessità tecnologica e dalla mancanza d’informazioni adeguate. OCP, nel suo ultimo anno di attività, vuole farsi promotore dello sviluppo di un foro aperto in la community open source nel nostro paese possa scambiare e mettere a fattor comune le esperienze fatte e i risultati concreti ottenuti, in particolare quelli relativi allo sviluppo dell’Agenda Digitale nazionale, in modo da accelerarne l’attuazione
In Italia oggi infatti non esiste un foro aperto indipendente di questo tipo. I forum esistenti più noti svolgono infatti un ruolo molto utile d’informazione sull’uso delle nuove tecnologie, ma in generale sono gestiti da organizzazioni private che vivono di sponsorizzazioni e sono quindi interessate a fornire delle occasioni d’incontro tra le PA e le soluzioni offerte dalle aziende sponsorizzatrici, piuttosto che a favorire una vera discussione aperta sulle soluzioni più convenienti per le PA. Esistono invece molti risultati innovativi ottenuti da Università ed Enti di Ricerca e in particolare dai progetti nazionali di ricerca e sviluppo del MIUR, a cui hanno contribuito molte aziende ed enti di ricerca nazionali, che sono stati selezionati con bandi pubblici per collaborare con le PA per sviluppare delle soluzioni mirate per loro e che possono offrire a queste soluzioni interessanti. Gli investimenti, fatti solo dai progetti PRISMA e OCP per lo sviluppo di una piattaforma cloud aperta per la PA, ammontano a circa 35 MEuro e quelli degli altri progetti, che affrontano complessivamente tutte le tematiche delle Smart Cities, a quasi 1 Miliardo di Euro. OCP è quindi intenzionato a valorizzare al massimo nel suo ultimo anno di attività questi investimenti .
Il terzo passo che OCP intende fare è quello di cercare di studiare e di mettere a punto con le PA i nuovi modelli organizzativi necessari per sostenere il nuovo paradigma basato sull’erogazione, il riuso, la composizione e la condivisione dei nuovi servizi in cloud e tra domini amministrativi diversi, problematica questa che è all’ordine del giorno anche dei finanziamenti della Commissione Europea.
OCP, di cui Net4Partners è incaricata del project management office, ha un budget totale pari a 11.949.448,89 Euro. La compagine di progetto è così articolata:
Partners Industriali: Almaviva S.p.A, Maggioli S.p.A, Santer Reply S.p.A., Pluservice S.r.L capofila della ATI Marche (E-Linking Online Systems S.r.L., Ett S.p.A., Filippetti S.p.A., Apra S.p.A., Halley Informatica S.r.L., Italsoft S.r.L., Jef S.r.L.)
Lascaux S.r.L. capofila della ATI Toscana-ER (Sistemi Territoriali S.r.L., Sined S.r.L., Phoops S.r.L., 3D Informatica S.r.L).
Partners di ricerca: INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Università degli Studi di Camerino.