L’ Italia rappresenta uno dei maggiori paesi a vocazione manifatturiera ed in Europa è il secondo paese dopo la Germania per quanto riguarda il valore del PIL generato da tale comparto economico.

Il settore manifatturiero comprende non soltanto aziende che producono semilavorati e prodotti finiti per i mercati B2B o B2C, ma anche quelle che producono le macchine e le attrezzature utilizzate come beni strumentali dalle prime.

L’indotto del settore manifatturiero è enorme e comprende un’infinità di aziende di servizi per cui si parla di un intero ecosistema industriale.

Nella legge finanziaria del 2017 il governo italiano ha inserito il “Piano Nazionale INDUSTRIA 4.0” che, ricalcando quanto già fatto in altri paesi Europei a vocazione manifatturiera (Germania, UK, Francia etc..), incentiva gli investimenti che il settore industriale deve fare per essere competitivo sui mercati globali.

In particolare il piano prevede:

  • Incentivi automatici di natura fiscale basati su % maggiorate di ammortamento nell’acquisto di nuovi beni strumentali per le aziende che:
    1. Investono nell’acquisto di nuovi beni strumentali (macchine, impianti e tutto ciò che rientra negli asset strettamente legati ai loro processi di produzione)
    2. Retrofittano gli asset di produzione esistenti per un loro efficientemento
    3. Investono in sistemi digitali per automatizzare o migliorare i propri processi di produzione
  • Incentivi all’accesso al credito per acquisti in leasing di nuove macchine
  • Crediti fiscali immediatamente esigibili per investimenti R&D Intra ed Extra Muros, ovvero spese di personale interno o progetti di R&D ordinati ad enti di ricerca o a PMI e Start-up innovative

Tali agevolazioni sono state poi prorogate e modificate con l’approvazione della Legge di Bilancio 2018 che ha introdotto anche il “Credito d’imposta per le spese di formazione 4.0”.